Non vi guardate mai i documentari sugli animali.
Domenica mattina, mi sveglio con la meravigliosa voglia di non fare una mazza.
Accendo la TV e mi capita un documentario sugli animali.
Io adoro i documentari, tutti, sicuramente sul gradino più alto ci sono quelli storici, ma quelli sugli animali non scherzano.
Io invidio moltissimo non solo chi fa queste riprese assurde di bestie stupende, ma anche chi fa il montaggio, tagliando tipo due mesi di riprese, ma soprattutto chi scrive i testi, letti dal narratore, che accompagnano le scene di vita di queste creature, umanizzandole.
Se non fossi un finto archeologo vorrei fare questo nella vita.
Mi ritrovo davanti il documentario sui leoni marini.
Io li amo i leoni marini: sono brutti, storti, goffi, degli animali normali messi in un sacco e buttati su una spiaggia, ma dei simpaticoni.
Completamente ipnotizzato osservo questi bestioni fare cose.
Poi la storia si concentra su Lola, una cucciola di leone marino, cioè un batuffolo liscio con la faccia scema e dolce.
Gli danno pure dei nomi, capite? Che c*zzo di lavoro stupendo.
Sono ancora più inebetito e me vedo tutta la storia di Lola.
Lola che fa il bagno, Lola sgridata dalla madre, Lola curiosa, Lola protetta dalla madre, Lola che gioca con i suoi amici, Lola a scuola, Lola che mangia, Lola che corre.
Lola che si allontana dal gruppo per giocare con un suo amico batuffoloso pure lui, che viene mangiato da delle orche, che come è risaputo si lanciano sulla riva, davanti agli occhi di Lola e rischia anche lei de mori', ma si allontana dall'acqua goffa e provata e ritorna dalla madre mentre il narratore dice che: "Lola ha imparato da questa disavventura che la vita è fatta di pericoli, ma con le scelte giuste e con l'esperienza saprà come affrontarla..."
Mentre io piango sul divano storto e goffo come un leone marino.
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